Riqualificare e tutelare il patrimonio artistico ed architettonico: Come?
Con un’aspettativa di vita che aumenta di anno in anno, e il continuo calo delle nascite, la quota di popolazione over 65 è stimata arrivare nel prossimo futuro al 34%. Questo comporta la necessità di disporre di strutture residenziali che rispondano adeguatamente ai nuovi bisogni assistenziali: il Senior Housing, modello sperimentato con successo negli Stati Uniti e nel nord Europa, inizia ad affacciarsi solo ora nella realtà italiana e potrebbe rappresentare anche un modo intelligente per riqualificare e tutelare il nostro patrimonio artistico ed immobiliare.
Riqualificazione e tutela del patrimonio artistico ed architettonico Italiano: nuovi orizzonti e strategie
Il patrimonio storico architettonico Italiano, ammirato ed invidiatoci da tutto il mondo, spesso versa in condizione di incuria: moltissime sono le ville antiche con giardini storici in stato di abbandono quasi irreparabili. Sembra che la cultura del “Bello” caratterizzante il “Made in Italy”, segua la via della “fuga dei Cervelli” arricchendo il pianeta con la straordinaria vena artistica che ci contraddistingue e abbandonando all’impoverimento i luoghi che a lei stessa ha dato i natali.
Il tentativo di arginare questa tendenza resta appannaggio di piccole iniziative locali che non hanno i mezzi per riuscire nell’impresa di salvaguardare il patrimonio storico culturale. I lavori di recupero, ristrutturazione e destinazione ad un nuovo uso residenziale tradizionale sono certamente troppo onerosi per beni quali dimore storiche e palazzi d’Italia, ed i privati proprietari non riescono quasi mai ad affrontare tale forme di investimento, con la conseguente messa ai margini del mercato per questo tipo di patrimonio inestimabile, testimonianza tangibile della cultura dell'abitare.
Cercare una destinazione che risponda alle attuali esigenze collettive rimane l’unica soluzione per salvare dall’oblio edifici che hanno fatto Storia e che fanno spesso parte di territori e categorie di beni Patrimonio Mondiale dell’Unesco.
Nel Veneto un’opportunità in questo senso arriva dalla Delibera della Giunta Regionale n. 996 del 09 agosto 2022 , che prevede “ … a fronte delle evoluzioni del quadro demografico ed epidemiologico che stanno caratterizzando i processi di invecchiamento della popolazione, un'analisi del fabbisogno di residenzialità, … un piano di incremento delle impegnative di residenzialità (IdR) e un adeguamento del loro valore economico in ragione degli standard assistenziali in essere…”.
Gli allegati al decreto evidenziano un deficit di disponibilità residenziali convenzionate per anziani distinta per aree geografiche che potrebbero favorire iniziative di recupero di grandi immobili residenziali di una certa rilevanza. Un esempio in questo senso è il complesso di Villa Franzan che con l’adiacente ex collegio vescovile di Padova vanta una capacità edificatoria residenziale di ca 40.000 mc su un terreno di oltre 30.000 mq. I diversi tentativi di privati susseguitesi negli anni per riqualificare l’area non sono mai riusciti a sortire risultati per motivi burocratici ed economici, ma in questo caso proprio le amministrazioni locali e la comunità stessa sarebbero i principali beneficiari e promotori.